Disco rotto...
Finiti i ballottaggi, con la sconfitta del centrodestra e la vittoria assoluta dell'astensionismo al 57%, scompare subito lo strumentale spauracchio fascista agitato mediaticamente in campagna elettorale dai pennivendoli rossi della stampa di regime, servi dei poteri forti privati della plutocrazia mondialista, ben rappresentati dal banchiere Draghi. Io e gli altri amici politici coinvolti in questa bolla mediatica non abbiamo commesso alcun reato e, serenamente, lo dimostreremo nelle sedi competenti, ma quando ne usciremo, i mass media ci dedicheranno forse un trafiletto in quinta pagina. Ma credo di aver fatto bene ad ascoltare il mio avvocato Adriano Bazzoni, rifiutando gli inviti di Brindisi, Del Debbio, Porro e altri ancora, ad andare, in questo momento, in televisione. Contro di me e contro di noi hanno agito sedicenti giornalisti militanti, con metodi da servizi segreti deviati e o stranieri, infiltrandosi e spiandoci per 5 anni, con false generalità ben costruite, fregandosene della privacy di luoghi ed eventi privati, fingendosi amici e patrioti, e continuando a istigarci a commettere reati che, alla fine, comunque, non abbiamo mai commesso. Io sono assolutamente convinto che il nuovo blocco di potere mondialista, composto dalla alleanza fra la sinistra arcobaleno giacobina e post comunista, e i vertici economici del capitalismo finanziario (che controlla le banche centrali, le borse, le multinazionali farmaceutiche, i mass media tradizionali e i social media), voglia sterilizzare le destre identitarie e sovraniste (Fratelli d'Italia e Lega), rendendole docili cagnolini sistemici, forzatamente liberali e antifascisti, pro Unione Europea ed Euro, pro NATO e USA, pro Israele e anti Islam, pro vaccini obbligatori e green pass, anti Russia ed Eurasia. Ma questa destrina castrata che piace tanto alla sinistra e ai poteri forti, non piace affatto alla maggioranza dei suoi elettori che sono nazional popolari, sociali, identitari, cristiani, sovranisti, fieri delle proprie radici e tradizioni, ed estimatori della Russia di Putin, esattamente come me.
ROBERTO JONGHI LAVARINI
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